Cosa analizza ImmediaTest-acqua

pH

Il pH è un parametro chimico che indica l’acidità o l’alcalinità di una soluzione acquosa. È misurato su una scala di valori compresi tra 0 e 14. Un valore pari a 7 corrisponde ad un pH neutro mentre valori superiori o inferiori indicano rispettivamente una condizione di alcalinità oppure di acidità.

I limiti di legge sono stabiliti tra i valori 6,5 e 9,5.
Riscontrare valori fuori da questo intervallo è molto improbabile e potrebbe indicare contaminazioni di natura chimica oppure microbiologica.

Solfati

I solfati sono composti contenenti zolfo presenti nell’acqua in seguito al suo naturale passaggio attraverso le rocce del sottosuolo. Alcuni dei più comuni solfati che vengono a contatto con l’acqua sono quelli di sodio, magnesio e calcio (il gesso).
Il Dlgs 31/2001 stabilisce che la quantità di solfati nell’acqua potabile non deve superare i 250 milligrammi per litro.
Alte concentrazioni di solfati nelle acque potrebbero derivare da contaminazioni industriali o dal traffico stradale.

Durezza (calcare)

La durezza è un parametro che esprime la quantità di ioni calcio e magnesio presenti nell’acqua. L’unità di misura della durezza è il grado francese (°F).
Generalmente in base alla durezza, l’acqua può essere classificata come:

scala durezza

Per le acque potabili, la legge vigente consiglia valori compresi tra 15 °F e 50 °F.
Riscontrare una durezza fuori dall’intervallo infatti non comporta un’irregolarità ma indica valori non ottimali.

Nitrati e nitriti

I nitrati e i nitriti sono composti inorganici che derivano generalmente dalla degradazione di composti contenenti azoto.
Queste molecole vengono normalmente utilizzate dagli organismi viventi, in particolar modo dalle piante, come fonte di nutrimento, tuttavia alte concentrazioni di tali composti possono risultare pericolosi per la salute umana. Riscontrare valori superiori ai limiti di legge potrebbe indicare inquinamento microbiologico oppure contaminazione da fertilizzanti agricoli o scarichi civili.

Cloruri

I cloruri sono composti inorganici contenenti cloro. Il cloruro più conosciuto è quello di sodio, il comune sale da cucina. La presenza di questi composti nell’acqua può avere origine minerale oppure organica.
La normativa italiana stabilisce che la quantità di cloruri nell’acqua potabile non deve superare i 250 milligrammi per litro.
Riscontrare valori superiori potrebbe indicare una contaminazione dovuta a scarichi civili, industriali oppure a pratiche zootecniche.

 

All'interno del manuale d'uso sono presenti ulteriori informazioni riguardanti i parametri analizzati.

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